
L’impresa è un
istituto economico destinato a perdurare, alla ricerca di
continuità economica per un’opera mai compiuta (Gino Zappa, 1956 da “Vitalità e Longevità d’Impresa” di Elena Giaretta).
Identità, la parola chiave con la quale si va a definire il percorso di una impresa ultracentenaria, attraverso la quale si mettono a nudo i vari passaggi che assumono valore di vissuto come testimonianza dell’eccellenza del fare, che costruisce alberi lunghi e dritti oppure corti e sbilenchi, ma che comunque hanno saputo svilupparsi nel tempo, in equilibrio con il loro asse, rimettendo via via il ramo o la foglia tagliata proprio come fa l’albero di carrubo, simbolo della longevità. (Franco Torrini, 2014 da “Longevità d’Impresa e costruzione del futuro” di Chiara Rossato).
Ogni struttura organizzativa è un sistema vitale; e la qualifica di vitale si giustifica in quanto, al di là dei suoi fini particolari, fine ultimo di ogni struttura organizzativa è la sua sopravvivenza. (Claudio Baccarani, 2014 da “Pensieri per il management nel tempo dell’imprevedibilità e delle sorprese”).
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L’Albero di Carrubo ha un frutto nel cui interno si trova un seme che nella leggenda rappresenta la misura ponderale, per la sua uniformità. Dal loro nome in arabo qīrāṭ o "karat" è derivato il nome dell'unità di misura (carato) in uso per le pietre preziose, equivalente a un quinto di grammo. Semi uguali che nel crescere diverranno alberi l’uno diverso dall’altro.
Un simbolo e un segno del tempo che porta in se la testimonianza del concetto di longevità. La sua crescita è lenta e la sua longevità è molto alta e può superare i 500 anni.
Il carrubo ha uno strato di tessuto particolare costituito da cellule meristematiche, cioè in grado di dare origine alla crescita di qualsiasi organo della pianta, diffuse e non localizzate solo all’apice del germoglio e alla punta della radice. Queste cellule hanno le stesse proprietà di quelle che permettono alla coda della lucertola o alla zampa della salamandra di ricrescere.
Proprio come accade alle Imprese Storiche che nel tempo hanno lasciato un’indelebile solco nella terra dove si sono via via affermate, consolidate e riprodotte.
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Sulla base di ricerche e segnalazioni ottenute dal nostro Osservatorio Scientifico Culturale abbiamo potuto indentificare le prime 12 imprese più longeve al mondo ancora in attività:
1° Kongō Gumi (Giappone 578)
2° HOUSHI (Giappone, 718)
3° Chateau de Goulaine (Francia, 1130 ca.)
4° Barone Ricasoli (Italia, Brolio 1141-UISI)
5° Barovier & Toso (Italia, Murano di Venezia 1295)
6° Marchesi de' Frescobaldi (Italia, Firenze 1300)
7° Hotel Pilgrim-Haus (Germania, 1304)
8° Moulin Richard de Bas (Francia, 1326)
9° Pontificia Fonderia Marinelli (Italia, Agnone 1339)
10° Torrini 1369 (Italia, Firenze 1369-UISI)
11° Marchesi Antinori (Italia, Firenze 1385-UISI)
12° Marchesi Mazzei - (Italia, Fonterutoli 1435-UISI)
La graduatoria fra le Imprese ultracentenarie Italiane con oltre 250 anni di attività continua con fra altri: Camuffo (Venezia, 1438), Agricola Travignoli 1473 (UISI), le “Ceramiche di Grazia Deruta del 1500”, quindi la “Fabbrica d'Armi Pietro Beretta del 1526”, Aceto Balsamico Giusti del 1605 (UISI), l’Officina di S. Maria Novella del 1612 (UISI), la “Cartiera Mantovana del 1615”, la calabrese “Amarelli Fabbrica di Liquirizia di Rossano del 1731” (UISI), la “Fondazione Famiglia Piacenza 1733” (UISI), la Fonderia “Daciano Colbachini 1745”, il “Lanificio Conte del 1757”.
In grassetto le imprese associate all'Unione Imprese Storiche Italiane.